“1969 Rotta verso l’Antartide”: una spedizione che parla “torrese”
La banchina a due passi dal Circolo Nautico di Torre del Greco, dove fu ormeggiata l’imbarcazione “San Giuseppe Due” che portò in Antartide Giovanni Ajmone Cat ed i marinai torresi, è stata già dedicata al celebre comandante della spedizione. È l’omaggio fortemente voluto dal sodalizio corallino e dalla città ad un personaggio che ha reso famosa Torre del Greco nel mondo.
E in Antartide c’è una baia che ricorda Ajmone Cat, primo italiano a raggiungere l’Antartide, e la sua grandiosa impresa. Torre del Greco, il mare e i suoi cantieri navali. Cantieri che hanno realizzato, grazie all’abilità di maestri d’ascia, imbarcazioni che hanno solcato tanti mari. Come il motorsailer “San Giuseppe Due”, costruito nel cantiere Palomba di Torre del Greco da valide ed abili mani di due mastri d’ascia Girolamo e Giuseppe, anche loro marinai e cittadini torresi, nati e cresciuti nell’omonimo cantiere che da circa centosessanta anni, tramanda mediante la loro famiglia, la tradizione delle costruzioni in legno classiche. Giovanni Ajmone Cat, comandante ed esploratore, ha guidato la spedizione in Antartide a bordo dell’imbarcazione realizzata con impegno e maestria dagli artigiani di Torre del Greco e partita da Anzio.
La sua storia densa di emozioni, è racchiusa nel libro “1969 Rotta verso l’Antartide” - La prima spedizione verso l’Antartide di Giovanni Ajmone Cat scritto da Ferruccio Russo e presentato due anni fa al Circolo Nautico Torre del Greco. Un viaggio emozionante e avvincente, non senza difficoltà, come è scritto tra le pagine del volume. Nel 1969 non esistevano quei sistemi altamente tecnologici oggi comunemente utilizzati, soprattutto quelli inerenti alle comunicazioni come i telefonini satellitari e gli strumenti di rilevamento della posizione GPS. Sul “San Giuseppe Due” la navigazione veniva compiuta con le tecniche della “vecchia” marineria velica, non essendo stato montato nemmeno il radar.
Mastro Girolamo Palomba, titolare assieme al fratello Giuseppe dei “Cantieri Palomba” di Torre del Greco, che diedero vita al “San Giuseppe Due” in più occasioni ha brevemente raccontato come fu costruita l’imbarcazione, seguendo i dettami voluti dallo stesso comandante Ajmone Cat, nonché tutte le difficoltà in cui si sono imbattuti durante la costruzione essendo il “San Giuseppe Due”, una imbarcazione unica nel suo genere che necessitava di accorgimenti tecnici particolari per rendere più sicura e confortevole le navigazioni in acque gremite di ghiaccio ed in condizioni termiche molto rigide. Anche il maestro Giuseppe Palomba evidenzia che solamente la loro passione per le costruzioni navali in legno ha portato alla realizzazione di un’opera d’arte navale qual è il “San Giuseppe Due”.